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Traduzione dei documenti legali di Amber
In risposta alla denuncia per diffamazione da parte di Johnny Depp, Amber ha risposto in tribunale riportando nel dettaglio gli orribili abusi subiti dall’ex marito. In questo post, riportiamo le dichiarazioni di Amber con annesse prove allegate, tutto tradotto in italiano.
DICHIARAZIONE DI AMBER LAURA HEARD
Io, Amber Laura Heard, dichiaro quanto segue: 1. Sono parte in causa di questo processo. Conosco personalmente i fatti descritti e se chiamata come testimone, testimonierò quanto segue. 2. Ho incontrato John C. Depp, II (“Johnny”) per la prima volta nel 2009, e abbiamo iniziato a frequentarci alla fine del 2011 o all’inizio 2012 circa. Per il primo anno della nostra relazione, Johnny era sobrio e il nostro amore è sbocciato. Eravamo innamorati. 3. Dopo un anno della nostra storia, ho cominciato a vedere Johnny abusare di droghe e alcol, o direttamente ubriaco o fatto. Iniziava e interrompeva spesso delle cure mediche per curare la dipendenza di droga e alcol, incluso un aiuto medico che viveva con lui 24 ore su 24 per gli ultimi tre anni della nostra relazione. In alcune occasioni, quando Johnny usava simultaneamente narcotici illegali e medicinali da prescrizione, ho dovuto personalmente cercare sostegno medico. Ogni volta che ne faceva uso, mi preoccupavo sia per me che per lui. Diventava una persona completamente diversa, spesso delirante e violento. Chiamavamo quella versione di Johnny “il Mostro”. 4. Spesso Johnny non ricordava della sua condotta delirante e violenta quando usciva dal suo stato di ebbrezza. Alla fine, visto che i suoi abusi continuavano, ho iniziato a documentare le ferite e i danni con foto o video così che potessi mostrare a Johnny quello che aveva fatto mentre era in stato alterato. Perché amavo Johnny, ho creduto nelle sue numerose promesse che sarebbe potuto guarire e che lo avrebbe fatto. Mi sbagliavo. Tardo 2012/Primi 2013, Los Angeles, California: 5. La prima volta che Johnny mi ha picchiata è stato alla fine del 2012 o all’inizio del 2013. Eravamo a Los Angeles, California, parlavamo di un tatuaggio e ho riso per qualcosa che Johnny aveva detto. Ho pensato stesse scherzando. Lui ha risposto schiaffeggiandomi in viso. Ogni colpo era più forte di quello di prima. Il terzo schiaffo mi ha fatto finire per terra. Non ho risposto né fisicamente né verbalmente; sono rimasta immobile, per paura o per shock, e poi sono andata a casa senza dire una parola. Quel giorno ho pensato di lasciare Johnny. 8 Marzo 2013, Los Angeles, California: 6. Johnny mi ha picchiata di nuovo l’8 Marzo 2013 nella mia casa a Los Angeles. Questo è stato solo uno sfortunato incidente di una lunga seria in quel periodo in cui Johnny diventava irascibile e violento quando era sotto l’influenza di droghe e alcol, poi mortificato e dispiaciuto quando tornava sobrio. In questo incidente in particolare, Johnny si stava ubriacando e drogando da solo, e si era arrabbiato perché avevo appeso al muro un dipinto donatomi da una persona con cui ero stata in passato. La mattina seguente ha provato a dar fuoco al quadro. Io e il team di Johnny abbiamo chiesto a mia sorella Whitney di venire a casa e provare a mediare con Johnny, e così ha fatto. Dopo che se n’è andata, Johnny ha ripreso a litigare con me e mi ha colpita così forte che uno schizzo di sangue dalle mie labbra è finito sul muro. In allegato come Prova 1, una copia esatta e reale di un messaggio fra me e Johnny il martedì seguente. Nel mio telefono, ho salvato Johnny come “Steve” e sul suo telefono, lui ha salvato me come “Slim”, in parte per proteggere la nostra privacy se mai qualcuno fosse entrato in possesso dei nostri telefoni.
24 Maggio, 2014, Volo da Boston, Massachusetts a Los Angeles, California: 7. Il 24 Maggio 2014, circa, ho incontrato Johnny a Boston e insieme ci siamo imbarcati da Boston per Los Angeles su un aereo privato. Johnny aveva bevuto molto e stringeva in mano una bottiglia di champagne quando l’ho incontrato di mattina. Sul volo, Johnny ha ordinato agli assistenti di volo di dargli una bombola di ossigeno, e ha continuato a bere pesantemente. I collaboratori di Johnny mi hanno detto che era arrabbiato a causa di una scena romantica che avevo girato con James Franco per un film il giorno prima. Presto, Johnny ha iniziato a tirarmi oggetti. Anziché reagire al suo comportamento, mi sono semplicemente spostata di sedile. Ciò non lo ha fermato. Per provocarmi, mentre passavo ha spinto una sedia verso di me e gridava, provocandomi mentre urlava “James Franco”. Ad un certo punto mi sono alzata e Johnny mi ha dato un calcio nella schiena, facendomi cadere. Johnny mi ha lanciato un suo stivale mentre ero a terra. Johnny ha continuato ad urlare oscenità fino a quando non è andato nel bagno dell’aereo nel quale si è rinchiuso e poi è svenuto per tutto il resto del volo. In allegato come Prova 2, una copia esatta e reale di alcuni messaggi fra me e Johnny (salvato come “Steve”) datato 25 Maggio 2014. Nei messaggi, Johnny ammette “Ancora una volta, mi trovo a provare vergogna e ad essere pentito. Ovviamente mi dispiace. Non so davvero perché o cosa sia successo. Ma non lo farò mai più”.
8. Anche Stephen Deuters, l’assistente di Johnny (salvato come “Stephen” nel mio telefono) mi ha mandato un messaggio il 25 Maggio 2014 per scusarsi a nome di Johnny per il suo comportamento durante il volo. Stephen ha ammesso che Johnny “era sconcertato. Quando gli ho detto che ti ha presa a calci, ha pianto”. In allegato, una copia vera e corretta di un messaggio fra me e Deuters datato 25 Maggio 2014 nel quale Deuters conferma i miei ricordi di quanto accaduto e mi passa dei messaggi da parte di Johnny. Nello specifico, la Prova 3 è stata generata da un tecnico forense che ha estratto questi messaggi dal mio telefono nel 2016 per smentire le accuse che, in qualche modo, avessi manipolato o falsificato questi messaggi.
Agosto 2014, Bahamas: 9. Ad Agosto 2014, io e Johnny siamo partiti per le Bahamas per aiutare Johnny a disintossicarsi sotto la supervisione della sua infermiera personale Debbie Lloyd. Mentre eravamo alle Bahamas, Johnny ha avuto un numero di episodi maniacali che hanno richiesto delle cure mediche che Debbie non poteva fornirgli da sola, così abbiamo fatto arrivare il Dottor David Kipper, il dottore privato di Johnny, per aiutarlo a gestire questi episodi sempre più gravi. 10. Il 17 Agosto 2014, mentre eravamo alle Bahamas, io e Johnny abbiamo avuto una lite in cui Johnny mi ha preso a calci e mi ha spinta a terra, mi ha schiaffeggiata con la mano aperta e poi mi ha presa per i capelli. Durante questo assalto, Johnny ha calciato la porta così forte da romperla. In allegato come Prova 4, alcune copie esatte e reali delle foto della porta rotta.
11. Ho contattato il Dottor Kipper e la sua assistente Debbie Lloyd chiedendo aiuto per Johnny e per gestire il suo complesso regime di droga. Entrambi sono arrivati la notte del 17 agosto 2014 e hanno visto le mie ferite. Abbiamo tutti continuato a monitorare Johnny per parecchi giorni successivi. In allegato come Prova 5, alcune copie esatte e reali dei messaggi fra me, il Dottor Kipper e la sua assistente Debbie Lloyd durante quei giorni.
17 Dicembre 2014, Los Angeles, California: 12. Il 17 Dicembre 2014, dopo che Johnny ha avuto un episodio particolarmente violento, si è scusato per il suo comportamento, chiamandosi da solo un “fottuto selvaggio”. In allegato come Prova 6, alcune copie esatte e reali degli screenshot dei messaggi (ancora, Johnny è “Steve”).
25 Gennaio 2015, Tokyo, Giappone: 13. Il 25 Gennaio 2015, circa, io e Johnny eravamo in una camera d’albergo a Tokyo, Giappone. Johnny mi ha spinta, schiaffeggiata e poi mi ha afferrata per i capelli. Quando ho provato ad alzarmi, Johnny mi ha costretta sul pavimento. Mi sovrastava e urlava mentre io piangevo. Marzo 2015, Australia: 14. Il 3 Marzo 2015, sono arrivata in Australia per incontrare Johnny dopo aver finito di girare un film. Era la prima volta che vedevo Johnny in circa un mese e ho notato che Johnny aveva perso molto peso e delirava. Ad un certo punto nei giorni seguenti, ho visto Johnny estrarre quella che poi ho scoperto essere una busta di MDMA (ecstasy); nonostante Johnny avrebbe dovuto essere pulito al tempo, mi ha detto che non gli avevo esplicitamente proibito di assumere ecstasy. La discussione si è riscaldata e Johnny mi ha spinta, schiaffeggiata e sbattuta a terra prima che io mi ritirassi e rinchiudessi in camera per mettermi a letto, a causa del jet-lag del viaggio. 15. Quando mi sono svegliata il mattino seguente, sono scesa al piano di sotto per trovare Johnny ancora sveglio e scoprire che era rimasto sveglio tutta la notte dopo aver preso circa otto pillole di MDMA. Stava anche riprendendo a bere. Abbiamo iniziato a litigare di nuovo, Johnny mi ha aggredita e io mi sono barricata in una delle camere. Ciò non ha trattenuto Johnny dallo sfondare la porta della camera in cui stavo io. Arrivata la notte, Johnny mi aveva ormai picchiata più volte, spinta e buttata a terra, strangolata e sputato in faccia. Poi Johnny mi ha passato una bottiglia di liquore da cui stava bevendo e mi ha chiesto “Cosa pensi di fare?”. Io ho buttato la bottiglia a terra. Johnny ha iniziato a lanciarmi lattine e bottiglie di vetro. Volevo che Johnny andasse a dormire nella speranza che tornasse sobrio. Invece ha cominciato a litigare con me riguardo al nostro matrimonio. L’ho osservato mentre chiamava al telefono vari avvocati e rappresentanti, inclusa Tracey Jacobs, poi il suo agente e infine la United Talent Agency. 16. Quella notte, Johnny mi ha sbattuta su un tavolo da ping-pong che è collassato sotto di me. Johnny ha lanciato delle bottiglie contro i pannelli di una portafinestra, rompendo due vetri e lasciando frammenti ovunque. Poi Johnny mi ha afferrata, stringendo il mio corpo e la mia camicia da notte. Me l’ha strappata di dosso e ad un certo punto mi sono trovata nuda e scalza, ricoperta di alcol e vetro. Johnny mi ha afferrata per i capelli e mi ha strangolata contro il frigorifero in cucina. Ho provato a mettermi in piedi, ma continuavo a scivolare sul pavimento ricoperto di vetro e sul piano della cucina. Johnny mi ha spinta lontano da lui e io ho provato a scappare mentre lui continuava a lanciarmi contro alcol ed altri oggetti. In uno dei momenti più orribili e spaventosi di questi tre giorni, Johnny mi ha afferrata per il collo e per la clavicola e mi ha sbattuta contro il ripiano della cucina. Ho cercato di rialzarmi mentre mi strangolava, ma le braccia e i piedi continuavano a scivolare sull’alcol versato e sui pezzi di vetro rotto sul ripiano e sul pavimento, i quali mi tagliavano continuamente braccia e piedi. Temendo per la mia vita, ho detto a Johnny “Mi stai facendo male, mi stai tagliando”. Johnny mi ha ignorata, ha continuato a colpirmi con il dorso di un pugno e ha sbattuto un telefono di plastica contro il muro con l’altra mano fino a quando non si è distrutto in mille pezzi. Mentre sbatteva il telefono, Johnny si è ferito gravemente un dito, tagliandone la punta. Non ho tirato una bottiglia di vodka – o nessun altro tipo di bottiglia – a Johnny e non ho causato quella ferita al suo dito. Quando sono riuscita a dileguarmi, mi sono barricata in una stanza al piano di sopra e ho provato a dormire. 17. Al terzo giorno in cui Johnny è rimasto sveglio senza mai dormire, sono scesa al piano di sotto per trovare numerosi messaggi che Johnny aveva scritto per me in giro per la casa, sui muri e sui miei vestiti, scritti in una combinazione di pittura e di sangue del suo dito rotto e tagliato. Inoltre, Johnny ha urinato per tutta la casa nel tentativo di scrivere altro. Sono riuscita a fare solo alcune foto di questi messaggi perché mi sono barricata nuovamente nella mia stanza, anche se erano stati scritti ovunque nella casa. In allegato come Prova 7, alcune foto esatte e reali dei messaggi che Johnny ha sparso col suo sangue e con la pittura nel bagno adiacente alla stanza in cui mi ero rinchiusa.
18. Quando sono riuscita a far arrivare la sicurezza, erano passate quasi 24 ore da quando Johnny si era tagliato parte del dito. Il suo team era preoccupato per la quantità di sangue che aveva perso e così è stato portato d’urgenza in ospedale. Dopodiché, io sono tornata a Los Angeles e Johnny è tornato nella sua casa a West Hollywood. Avevo il labbro spaccato, il naso gonfio e tagli su tutto il corpo che amici, parenti, medici e colleghi hanno visto. Ad oggi, ho ancora le cicatrici su braccia e piedi di questo incidente. In allegato come Prova 8, una copia esatta e reale di una foto delle cicatrici di questo incidente ancora visibili sul mio braccio sinistro.
Marzo 2015, Los Angeles, California: 19. Nel tardo Marzo 2015, io e Johnny eravamo a Los Angeles, California. La mano di Johnny era ancora ingessata dall’incidente in Australia. Dopo essersi arrabbiato, ha iniziato a distruggere cose per tutta la casa, inclusi i miei oggetti personali dentro il mio armadio. Mia sorella Whitney era presente e quando Johnny si è lanciato per colpirmi, Whitney si è messa in mezzo a noi. Johnny ha spostato la sua attenzione su di lei che stava di fronte ad una rampa di scale, e si è slanciato verso di lei. Agendo in difesa di mia sorella, spaventata per la sua incolumità, ho dato un pugno in faccia a Johnny per distogliere la sua attenzione da lei. Quella è stata la prima ed unica volta in cui ho mai colpito Johnny. A quel punto, un addetto alla sicurezza di casa è intervenuto e ci ha separati. In allegato come Prova 9, alcune copie esatte e reali dei messaggi fra Whitney e Kevin Murphy (il manager della casa) in seguito all’incidente.
In allegato come Prova 10, una copia esatta e reale di alcuni estratti della trascrizione della mia deposizione datata 13 Agosto 2016 nella quale avevo testimoniato sotto giuramento riguardo all’incidente.
In allegato come Prova 11, una copia esatta e reale di un estratto del video della mia testimonianza.
20. Dopo aver aggredito me e mia sorella nel Marzo 2015, Johnny sembrava essersi ripulito e aver smesso di usare qualsiasi cosa eccetto i suoi medicinali da prescrizione. Per alcuni mesi le cose sono rimaste tranquille. Poi, nel Luglio 2015, Johnny ha ripreso a bere vino e a fumare marijuana. Agosto 2015, Tailandia e Malesia: 21. Nell’Agosto 2015, io e Johnny siamo partiti per l’Asia sud-orientale. Mentre eravamo sul treno Eastern Oriental, Johnny ha iniziato una lite con me e ha iniziato a colpirmi e spingermi contro la parete, prendendomi per la gola e tenendomi ferma lì. Ricordo di aver avuto paura che Johnny non sapesse quando fermarsi e che arrivasse a uccidermi. 26 Novembre 2015, Los Angeles, California: 22. Il 26 Novembre 2015, in cui ricorreva il Giorno del Ringraziamento, io e Johnny eravamo a Los Angeles e c’è stato un nuovo scontro fisico. Johnny ha strappato la mia maglietta e mi ha strattonato per tutta la stanza. Mi ha lanciato un bicchiere di vino e una grossa caraffa di vetro, che fortunatamente non mi hanno colpito. A un certo punto, Johnny mi ha spinta e io sono caduta dietro una poltrona, battendo la testa contro un muro di mattoni. Successivamente ho scoperto di avere un grosso bernoccolo dietro la testa e il labbro spaccato. 15 Dicembre 2015, Los Angeles, California: 23. La notte del 15 Dicembre 2015, avevo in programma di incontrarmi con le mie amiche Raquel “Rocky” Pennington e Melanie a casa mia e di Johnny a Los Angeles. Prima che arrivassero, Johnny ha iniziato una nuova lite con me. Ancora una volta mi ha lanciato contro una caraffa, ha buttato a terra vari oggetti nella stanza e ha preso a pugni il muro. Mi ha schiaffeggiata forte, mi ha preso per i capelli e mi ha trascinata dalla scala all’ufficio, poi verso il soggiorno, la cucina, la camera da letto e infine la stanza degli ospiti. Facendo ciò, mi ha strappato una grossa ciocca di capelli e di cuoio capelluto dalla testa. 24. Nella speranza di scampare alla violenza, ho provato a calmare Johnny e poi sono salita al piano superiore per provare a sottrarmi alla situazione. Johnny mi ha seguita, mi ha colpita dietro la testa, mi ha nuovamente afferrata per i capelli, si è posizionato di fronte a me sulle scale e poi mi ha trascinata su per gli ultimi gradini sempre tenendomi per i capelli. In cima alle scale, Johnny mi ha spinta per due volte, facendomi temere che sarei caduta. Ho detto a Johnny che mi aveva rotto il polso per cercare di fermarlo. 25. Johnny ha continuato a picchiarmi ed ogni colpo mi ha gettata in terra, io ho deciso di reagire semplicemente alzandomi e guardandolo negli occhi. Johnny mi ha risposto urlando “Oh, pensi di essere una fottuta tipa tosta?” Ha gettato la testa all’indietro e poi mi ha dato una testata in faccia, colpendomi sul naso che ha immediatamente iniziato a sanguinare, provocandomi un dolore lancinante. Ho iniziato subito a piangere e ho pensato che sarei dovuta andare in ospedale. Ho detto a Johnny che volevo lasciarlo e che avrei chiamato la polizia se mi avesse toccata un’altra volta. Quando me ne stavo andando verso l’appartamento degli ospiti, lui mi ha spintonata, poi mi ha afferrata e trascinata da una stanza all’altra, sempre tenendomi per i capelli. 26. Una volta che Johnny mi ha trascinata nell’ufficio al piano superiore, gli ho detto che lo avrei lasciato perché non potevo più tollerare il suo comportamento. Johnny ha reagito afferrandomi per la gola, spingendomi sul pavimento e dandomi un pugno dietro la testa. Mi ha afferrato per i capelli, schiaffeggiata sul viso e ha iniziato a urlare qualcosa del tipo “Ti ammazzo – Ti ammazzo, cazzo, mi hai sentito?” C’erano ciocche dei miei capelli ovunque e solchi sul tappeto dove lui mi aveva trascinata. 27. Ad un certo punto, la lite è proseguita su un letto. Johnny mi è salito addosso con un ginocchio e ha messo l’altro piede sulla testata del letto, mentre mi prendeva ripetutamente a pugni sulla testa e gridava – più forte di quanto l’abbia mai sentito urlare – “Ti odio, cazzo”, ancora e ancora. La testata del letto ha ceduto sotto la pressione del suo stivale. Johnny mi ha colpita a pugni chiusi e ricordo di non essere riuscita a sentire le mie urla perché mi premeva la faccia contro il materasso. Ho urlato più forte che potevo, sperando che Johnny capisse che mi stava facendo veramente male. Per un po’, non sono riuscita a urlare né a respirare. Ho iniziato a temere che Johnny non riuscisse a riprendersi dal suo stato, che non realizzasse il danno che stava provocando e che potesse veramente uccidermi. Ancora oggi non so come sia finita quella lite. In allegato come Prova 12, alcune foto esatte e reali dei capelli che mi ha strappato dalla testa e della testata del letto che si è rotta durante il corso di questo violento episodio.
28. La prima cosa che ricordo dopo il litigio è Rocky che è entrata nella mia stanza gridando “Oh mio Dio! Oh mio Dio! Oh mio Dio!” quando mi ha vista. Insieme a Melanie, che nel frattempo era arrivata, abbiamo chiamato Erin Boeurum, un’infermiera, che per telefono ci ha spiegato come effettuare un controllo per commozione cerebrale. Ho avuto terribili mal di testa e altri dolori per almeno una settimana dopo l’incidente. 29. In seguito sono venuta a conoscenza che quando Rocky e Melanie erano arrivate, c’erano vetri rotti e ciocche di capelli sparsi per tutto il piano di sotto della casa. Alcune copie esatte e reali delle foto delle mie ferite in quell’occasione sono allegate come Prova 13.
30. Johnny aveva anche scritto un messaggio sul ripiano della cucina con un pennarello dorato che diceva “Perché devi essere una falsa? Sono tutte cazzate”. Una copia esatta e reale di una foto del messaggio è allegato come Prova 14.
31. Quella notte, ho mandato un messaggio alla mia agente Jodi Gottlieb (che vive a Los Angeles) per farle sapere che ero ferita gravemente e che forse non avrei potuto partecipare al Late Show che era programmato per il giorno seguente, in base alla gravità delle mie ferite. Le ho detto, “Ho avuto un incidente stanotte Jodi. Sono ferita e domani potrei avere un occhio nero o entrambi – idem il mio naso… Ma non so quanto saranno visibili le ferite fino al mattino”. Ho detto a Jodi che avevo avuto un incidente perché, come molti che subiscono abusi, avevo paura di esporre a lei o al mondo questo aspetto della mia relazione con Johnny. Una copia esatta e reale dei messaggi che ho mandato a Jodi è allegata come Prova 15 (il mio messaggio in bianco, quello di Jodi in blu). Ho chiesto a Melanie e a Rocky di aiutarmi a coprire i lividi, il sanguinamento e il gonfiore così che potessi andare al Late Show senza esporre Johnny.
32. Un giorno o due più tardi, sono andata nell’ufficio del Dottor Kipper per effettuare un controllo in seguito a una commozione cerebrale. Lisa Beane, l’infermiera che mi ha assistita, mi ha seguita fuori nel parcheggio e mi ha detto che aveva capito che fossi “nei guai” e mi ha consigliato di chiamarla se venivo assalita di nuovo. 33. In allegato come Prova 16, i messaggi fra me e Rocky un paio di giorni dopo, il 20 e il 21 Dicembre 2015, in cui abbiamo discusso l’attacco della notte del 15 Dicembre 2015 (i miei messaggi sono in bianco, i suoi sono in blu).
21 Aprile 2016, Los Angeles, California: 34. Il 21 Aprile 2016, stavo festeggiando il mio 30esimo compleanno nella nostra casa. Johnny è arrivato ubriaco e in ritardo alla mia festa, e dopo che i nostri ospiti se ne sono andati, abbiamo iniziato a litigare. Durante il corso di quel litigio, Johnny ha lanciato una bottiglia di champagne della grandezza di una magnum contro il muro e ha distrutto un bicchiere sul pavimento. Johnny mi ha afferrata per le spalle e mi ha spinta sul letto, bloccando la porta della camera quando ho provato ad andarmene. Mi ha afferrata per i capelli e mi ha sbattuta violentemente contro il pavimento. In seguito ho fatto richiesta per un ordine restrittivo per violenza domestica e citato quell’incidente come parte del motivo per cui avevo paura di Johnny. I suoi avvocati hanno preso la mia deposizione e mi hanno interrogato su quell’incidente. In allegato come Prova 17, 18 e 19, le copie esatte e reali degli estratti della trascrizione della mia deposizione datata 13 Agosto 2016, in cui avevo precedentemente testimoniato sotto giuramento riguardo a quell’incidente.
In allegato come Prova 20, 21 e 22, le copie esatte e reali dei video degli estratti di quella deposizione.
35. Io e Johnny non abbiamo parlato per un mese dopo il mio compleanno. Ciononostante, durante quel mese, non sono riuscita a dormire la notte perché avevo paura che Johnny tornasse a casa e iniziasse un nuovo litigio. Ho perfino pensato di far cambiare le serrature perché Johnny e il suo team avevano le chiavi di casa e io non sapevo quando – o in quale stato – lui sarebbe tornato a casa. 21 Maggio 2016, Los Angeles, California: 36. Il 21 Maggio 2016, io e Johnny ci siamo incontrati nella nostra casa a Downtown Los Angeles per parlare della nostra relazione. Il suo atteggiamento era irrequieto e imprevedibile, e man mano che il tempo passava mi sentivo sempre più in pericolo, ho mandato un messaggio a Josh e Rocky – che abitavano lì accanto – per farli venire. Ho anche chiamato un nostro amico in comune iO Tillett Wright per calmare Johnny. Johnny ha iniziato a urlare contro iO al telefono, si è allontanato per andare al piano di sopra, poi è tornato giù e ha afferrato il mio telefono, minacciando iO e iniziando a insultarlo. Ad un certo punto, iO mi ha urlato “Lascia la casa”. Quando Johnny l’ha sentito, ha caricato il braccio come un lanciatore di baseball e mi ha tirato il telefono in faccia, più forte che poteva. Ho urlato “Mi hai colpito la faccia” e ho iniziato a piangere. Ero seduta sul divano con le gambe intrecciate e Johnny mi ha presa per i capelli, ha iniziato a schiaffeggiarmi, scuotermi e strattonarmi per la stanza mentre continuavo a gridare. Sono stata interrogata in merito a ciò durante la mia deposizione del 13 Agosto 2016. In allegato come Prova 23 e 24, le copie esatte e reali degli estratti della trascrizione della mia deposizione datata 13 Agosto 2016, in cui avevo precedentemente testimoniato sotto giuramento riguardo a quell’incidente.
In allegato come Prova 25 e 26, le copie esatte e reali dei video degli estratti di quella deposizione.
37. Rocky aveva una chiave di casa nostra ed è entrata da sola. Quando è entrata, Johnny se n’è accorto, si è girato e mi ha lasciata andare, permettendomi così di ritrarmi nell’angolo dietro la poltrona. Sia Rocky che Johnny si sono precipitati verso di me allo stesso tempo. Rocky si è frapposta fra me e Johnny e ha alzato le braccia. Johnny si è scontrato con Rocky e le ha spostato le braccia verso il basso. Lei è rimasta composta di fronte a lui e ha detto “Johnny, smettila”. Johnny ha afferrato le braccia di Raquel e gliele ha spostate nuovamente a lato. Io sono crollata sul divano con Johnny che mi sovrastava. Johnny mi urlava ripetutamente, “Cazzo, alzati, Amber”. Non mi sono mossa, Johnny si è avvicinato urlando “Cazzo, alzati, Amber” circa 10 volte. A un certo punto, Rocky si è messa fra di noi e ha piazzato le sue braccia su di me con fare protettivo. 38. La porta si è aperta e qualcuno ha urlato “Capo! Capo!” Jerry Judge e Sean Bett, le guardie del corpo private di Johnny, sono entrati. Johnny si è alzato e poi mi sono alzata io. Sono corsa verso l’angolo della stanza e ho detto “Jerry, mi ha picchiata, se mi colpisce ancora una volta chiamo la polizia! Chiamo la polizia!” Al tempo, non sapevo che iO era al telefono in vivavoce dopo che Johnny mi aveva tirato il telefono in faccia. Successivamente ho scoperto che iO aveva chiuso la telefonata e aveva chiamato il 911. 39. Mentre se ne andava, Johnny ha distrutto vari oggetti in giro per la casa con una bottiglia di vino. Josh – il fidanzato di Rocky – è entrato e ha detto a me e Rocky di stare nella PH 1 (l’attico accanto in cui vivevano Josh e Rocky). Josh ha incontrato Johnny nel corridoio e lì si sono affrontati. Johnny non ha toccato Josh. Invece, ha distrutto altri oggetti nel corridoio, ha rovesciato vino ovunque e ha dato un calcio ad una porta, lasciando un buco. Johnny ha chiesto di entrare nel PH 5, l’appartamento in cui tenevo tutti i miei averi al tempo. Jerry o Sean hanno aperto la porta, nonostante le mie ripetute richieste di non lasciare entrare Johnny visto che già in passato aveva distrutto le mie cose quando era arrabbiato. Dopo essere entrato, Johnny ha distrutto tutto quello che ha potuto e ha inseguito Liz Marz fuori di casa mentre stringeva una bottiglia di vino. Ha anche distrutto tutte le collane di Rocky (che lei usava per lavoro) che avrebbe dovuto usare in un suo spettacolo il giorno seguente. Le guardie del corpo di Johnny sono state lì per tutto il tempo. In allegato come Prova 27, una copia esatta e reale di un estratto della trascrizione della mia deposizione datata 13 Agosto 2016, in cui avevo precedentemente testimoniato sotto giuramento riguardo all’inazione di Sean e Jerry.
In allegato come Prova 28, una copia esatta e reale del video dell’estratto di quella deposizione.
In allegato come Prova 29, le copie esatte e reali delle foto dei postumi della distruzione causata da Johnny quella sera.
40. Ad un certo punto mentre Johnny distruggeva tutto, mentre mi nascondevo nella PH 1, ho chiamato il mio avvocato, Samantha Spector, con la quale mi ero già consultata riguardo la mia situazione con Johnny, per chiederle consiglio. Avevo paura di dare una dichiarazione che avrebbe creato un caso mediatico internazionale alla polizia, sia per me che per Johnny, e il mio istinto era ancora quello di proteggere Johnny e la nostra privacy. Quando gli ufficiali della polizia sono arrivati, ho detto loro “Rifiuto di fornire qualsiasi dichiarazione in questo momento sotto consiglio del mio avvocato”. Gli ufficiali hanno richiesto ripetutamente che cooperassi e dessi una dichiarazione così che potessero agire, ma io mi sono rifiutata. Tuttavia, hanno condotto una perlustrazione degli appartamenti perché insistevano fosse necessario per garantire la mia sicurezza. In allegato come Prova 30, una copia esatta e reale di un estratto della trascrizione della mia deposizione datata 13 Agosto 2016, in cui avevo precedentemente testimoniato sotto giuramento riguardo quell’interazione.
In allegato come Prova 31, una copia esatta e reale del video dell’estratto di quella deposizione.
41. A quel tempo, ho mandato un messaggio anche a Melanie. In allegato come Prova 32, una copia esatta e reale dei messaggi tra noi quella sera (i miei messaggi in bianco, i suoi in blu).
42. In allegato come Prova 33, le copie esatte e reali delle foto delle ferite a me inferte il 21 Maggio 2016, che sono state scattate tra il 21 e il 28 Maggio 2016.
27 Maggio 2016, Los Angeles, California: 43. Dopo l’attacco del 21 Maggio 2016, ho deciso di lasciare definitivamente Johnny. Ho fatto richiesta per un ordine restrittivo per violenza domestica alla Corte Suprema di Los Angeles. In allegato come Prova 34, una copia esatta e reale del documento per Richiesta per Ordine Restrittivo per Violenza Domestica, la Dichiarazione di Amber Laura Depp, la Dichiarazione di Raquel Rose Pennington e annessi allegati, la Dichiarazione di Samantha F. Spector, Avviso Esq. Ex Parte e A Sostegno della Richiesta di Ordine Restrittivo per Violenza Domestica del richiedente Amber Laura Depp, i quali sono stati tutti consegnati il 27 Maggio 2016.
44. Il 27 Maggio 2016, sono andata in Tribunale per un’udienza sulla mia richiesta di ordine restrittivo per violenza domestica. Allora, avevo ancora il viso tumefatto dopo il violento assalto di Johnny avvenuto sei giorni prima. Il Tribunale mi ha garantito l’ordine restrittivo per violenza domestica contro Johnny. In allegato come Prova 35, una copia esatta e reale dell’Avviso di Udienza del Tribunale e dell’Ordine Restrittivo Temporaneo consegnati il 27 Maggio 2016.
Giugno 2016, Los Angeles, California: 45. Nel Giugno 2016, i media hanno iniziato a riportare che c’erano alcune persone che affermavano di avermi vista tra il 21 Maggio e il 26 Maggio 2016, dicendo che non sembravo ferita. Altri hanno detto che le mie ferite erano finte basandosi su altre foto in cui i lividi erano stati deliberatamente coperti usando i miei capelli. Ovviamente, come ho già menzionato, altre mie foto scattate durante quel periodo mostrano le mie ferite. Allo stesso modo, molte persone che ho incontrato ad alcuni eventi privati hanno visto i miei lividi e mi hanno chiesto se potessero aiutarmi, ma mi hanno anche detto che non potevano commentare pubblicamente perché avevano motivo di temere che avrebbero perso il loro lavoro o il loro sostentamento se avessero collaborato con me. 46. Come parte della difesa di Johnny nella mia causa di divorzio, i suoi avvocati hanno riportato che sono stata arrestata per uno scontro fisico con la mia ex moglie, Tasya van Ree. Quell’informazione è deliberatamente fuorviante, visto che la polizia mi ha rilasciata senza che nessuna accusa fosse mai presentata. La Signorina van Ree ha pubblicamente contraddetto i racconti dei media generati dal team di Johnny, dicendo “Nel 2009, Amber è stata erroneamente accusata per un incidente che è stato male interpretato e drammatizzato da due individui in una posizione di potere. Ricordo atteggiamenti misogini verso di noi, poi chiaramente omofobici, quando hanno scoperto che eravamo una coppia di fatto e non solo ‘amiche’. Le accuse sono state fatte cadere immediatamente e lei è stata rilasciata alcuni istanti dopo. E’ avvilente il fatto che l’integrità di Amber e la sua storia siano messe in dubbio ancora una volta. Amber è una donna brillante, onesta e meravigliosa e nutro il massimo rispetto per lei. Abbiamo condiviso 5 fantastici anni insieme e siamo molto unite ancora oggi”. Una copia esatta e reale di un articolo datato 8 Giugno 2016 apparso su E! Online che riporta le dichiarazioni della Signorina van Ree è allegata come Prova 36.
47. Il 6 Giugno 2016, iO Tillett Wright – che era al telefono con me e Johnny durante la lite del 21 Maggio 2016 e ha chiamato il 911 – ha reagito a questo racconto riportato da qualche media su Twitter. L’username di iO su Twitter è “iOlovesyou”. In allegato come Prova 37, le copie esatte e reali dei cinque tweet di iO postati il 6 Giugno 2016.
48. Il 13 Giugno 2016, iO ha consegnato una dichiarazione con una prova in allegato. In allegato come Prova 38, una copia esatta e reale della Dichiarazione di iO Tillett Wright e la prova in allegato.
13 Gennaio 2017, Los Angeles, California: 49. Dopo aver ottenuto l’ordine restrittivo contro Johnny, abbiamo proceduto con la dissoluzione del nostro matrimonio. Una copia esatta e reale della Sentenza di Dissoluzione del Matrimonio, ottenuta il 13 Gennaio 2017, è allegata come Prova 39. Dicembre 2018, Los Angeles, California: 50. In seguito alla mia separazione estremamente pubblicizzata da Johnny, ho letto molti articoli nei media in cui venivo definita una vittima di violenza domestica. In risposta, molte persone mi hanno dato della bugiarda (senza mai sentire la mia storia). Sono stata licenziata dalla campagna di un brand della moda di fama internazionale. Ho perso la parte in un film per cui ero già stata confermata. Persone che non ho mai incontrato e con cui non ho mai parlato mi hanno minacciato di violenza. Ho ricevuto così tante minacce di morte che ho dovuto cambiare il mio numero di telefono praticamente ogni settimana. 51. Le persone mi hanno accusata di aver abusato di Johnny. Questo è assolutamente falso. Non ho mai attaccato Johnny se non per difesa personale (e in difesa di mia sorella). Non ho mai abusato fisicamente di nessuno. So bene cosa ciò comporta nelle persone. 52. Invece, ho tentato di fare del bene nel mondo e di fare da portavoce per porre fine alla violenza domestica. Ho cercato di usare la mia fama per parlare di un problema che significava tantissimo per me e riguarda milioni di uomini e donne ogni anno. Ho parlato di violenza in pubblico, ma ho sempre evitato di riferirmi specificamente a Johnny, o di ricordare la sua violenza verso di me, non solo perché volevo lasciarmi alle spalle quella fase della mia vita, ma anche perché ero costretta dai termini dell’accordo di riservatezza che Johnny ha insistito firmassi come parte del nostro accordo per il divorzio. 53. I primi di Dicembre del 2018, mentre lavoravo con l’American Civil Liberties Union come Ambasciatrice ACLU per la Difesa dei Diritti delle Donne, sono venuta a conoscenza della possibilità di scrivere un editoriale riguardo ai diritti delle donne. Ho accettato di farlo. 54. Ho scritto l’editoriale a Los Angeles, California, e l’ho inviato al Washington Post tramite il mio contatto all’ACLU, con sede a New York. L’articolo è stato pubblicato il 18 Dicembre 2018. 55. Non mi risulta di aver mai parlato con un editore del Washington Post e non ho nemmeno mai viaggiato a Washington, D.C. o in Virginia in connessione all’editoriale. Non ho mai consapevolmente contattato nessun impiegato del Washington Post che lavorasse negli uffici del Washington Post in Virginia. Tantomeno ho discusso con qualche impiegato del Washington Post del fatto che il saggio sarebbe stato pubblicato in una particolare edizione del giornale. 56. Non sono mai stata in Virginia in tutta la mia vita. Eseguito il 10 aprile 2019 a Los Angeles, California. Dichiaro sotto penalità di falsa testimonianza sotto le leggi dello Stato della Virginia che quanto detto è vero e corretto.